Il 10 febbraio, a Ginevra, si è svolta la cerimonia di apertura dell’Anno Internazionale del Vetro 2022 delle Nazioni Unite. Diversi delegati, amministratori, portavoce ed esperti dell’industria del vetro provenienti da tutto il mondo hanno ampiamente celebrato il “materiale più sostenibile tra tutti” che, già come in passato, garantirà un futuro migliore per l’intera umanità.
Linee generali
Ad aprire la cerimonia è stata da Alicia Duran, Presidente della Commissione Internazionale del Vetro (ICG), nonché Presidente della conferenza internazionale dell’Anno Internazionale del Vetro 2022. Questo evento è stato reso possibile grazie agli sforzi della Commissione Internazionale del Vetro. Non a caso, sebbene il periodo pandemico abbia creato non poco scompiglio, la comunità del vetro è riuscita a rendere l’era del vetro una realtà. Difatti, in linea con gli obiettivi umanitari racchiusi nelle dichiarazioni delle Nazioni Unite del 2030, la Commissione Internazionale del Vetro festeggia il 2022 come anno cruciale per il vetro, come chiave di una futura società più avanzata e sostenibile.
Perché il vetro è così importante?
In primo luogo, a livello organizzativo, è bene sottolineare che gli sforzi per celebrare il vetro a livello internazionale si sono appoggiati sulla partecipazione di comitati, associazioni e istituzioni locali. Queste promuovono congiuntamente un’ampia gamma di programmi, eventi e attività al fine di diffondere con più tenacia i benefici qualitativi del vetro a livello mondiale. Infatti, come ha sostenuto Alicia Duran, “c’è una grande responsabilità morale che spinge a celebrare il vetro, dato che il suo impiego ha benefici in tutti i campi di applicazione. Che sia la protezione ambientale, la mitigazione delle emissioni di CO2 o la garanzia di un’efficienza energetica qualitativa per il futuro”. Ma soprattutto, “è tempo di investire maggiormente sulla produzione di materiali a base di vetro per le generazioni future. Tutti devono essere consapevoli delle sue infinite risorse”.
Com’è iniziato tutto: l’invenzione e la reinvenzione del vetro nel mondo antico
Ian Freestone, Professore di Materiali e Tecnologie Archeologiche presso l’University College di Londra, si è formato come geochimico prima di entrare a far parte del British Museum, dove ha condotto ricerche su artefatti in ceramica e in vetro.
Nella conferenza, il professore ha sintetizzato i progressi dello sviluppo del vetro dall’era del bronzo al periodo medievale. Il vetro, ha spiegato, è nato circa 5000 anni fa e dall’Egitto è giunto in Babilonia, per poi arrivare a Roma. Qui, con l’Impero Romano, ha iniziato ad essere impiegato a livello “industriale e circolare”, dal momento in cui sotto i romani sono nate le sue prime sperimentazioni e le sue prime migrazioni in tutto il mondo. Le prime realizzazioni di artefatti in vetro, come collane, vasi e anfore, sembrano risalire intorno alla metà del secondo millennio a.C. in Medio Oriente. Poi, nei successivi tremila anni, il vetro è stato reinventato altrove, seguendo una traiettoria tecnologica che è giunta fino all’invenzione della soffiatura del vetro.
Una storia significativa
Dedo von Kerssenbrock-Krosigk è a capo del Glasmuseum Hentrich al Kunstpalast di Düsseldorf, in Germania. La sua specializzazione riguarda lo studio del vetro in ambito artistico e alchimistico. Ha curato diverse mostre, tra cui “Glass of the Alchemists” a Corning e “Art and Alchemy – the Mystery of Transformation” a Düsseldorf.
In linea con Ian Freestone, Dedo von Kerssenbrock-Krosigk ha spiegato che, fino al 17 secolo, sono avvenute numerose sperimentazioni da parte degli alchimisti sulla colorazione del vetro, in particolare del rosso, del blu e del verde. Ma, più che per il suo colore, in passato il vetro veniva apprezzato soprattutto per la sua trasparenza e fragilità. Queste, infatti, sono le caratteristiche che hanno conferito al vetro il suo significato più peculiare e il carattere più distintivo nel corso della storia. “Quando osserviamo il vetro, osserviamo un materiale con una ricca eredità: una storia straordinaria di più di 4000 anni, e che continuerà a sorprenderci nei tempi a venire”.
La visibilità del vetro
Andy McConnell è un giornalista e scrittore specializzato in vetreria antica e vintage. È stato il primo specialista del vetro reclutato per Antiques Roadshow della BBC TV, uno dei programmi televisivi più popolari della Gran Bretagna.
L’inserimento di Andy McConnell nel mondo del vetro è avvenuto nel 1978, quando un antiquario di Amburgo gli chiese di rifornire di cristalleria il suo negozio. Da allora ha studiato il vetro con ammirazione, specializzandosi nell’evoluzione estetica del vetro. Infatti, ha commentato Andy McConnell, “il potere visionario del vetro è fantastico e di grande ispirazione. La sua applicazione nei campi artistici e il suo ruolo nel trasformare l’arte decorativa sono incommensurabili”. Andy McConnell, dallo spirito allegro e umoristico, ha raccontato agli altri esperti il suo “viaggio verso il vetro”. “Scoprire il vetro è stata una fortuna”, ha riferito. “Prima di cimentarmi in questo campo pensavo che il mondo della vetreria fosse arido e privo di fantasia. E invece, il vetro, grazie alla sua versatilità, è in grado di regalare arte alternativa e di stimolare l’inventiva”.
L’impiego del vetro nel settore sanitario
Steve Jung è CEO della Mo-Sci Corporation, membro della National Academy of Inventors degli Stati Uniti e membro dell’American Ceramic Society. Ha 29 brevetti statunitensi e 48 brevetti non statunitensi per la ricerca sul vetro bioattivo e sui biomateriali in vetro per la guarigione di ossa, denti e ferite.
La Mosci è un’azienda che realizza prodotti sanitari per numerose industrie sparse in tutto il mondo. Al riguardo, come ha affermato Steve Jung, “le opportunità del vetro nel campo medico sono davvero stupefacenti e incalcolabili”. Basti pensare al fatto che il vetro bioattivo è biocompatibile, quindi non ha effetti nocivi sul nostro organismo e si lega ai tessuti connettivi in modo sano e sicuro. Infatti, nuove applicazioni di vetro idrosolubile stanno guarendo quelle ferite dei tessuti molli precedentemente non cicatrizzate. Inoltre, anche il campo dell’ortopedia sta constatando un aumento nell’impiego del vetro bioattivo per migliorare i materiali utilizzati per gli innesti ossei. Ma non solo: si sta facendo sempre più strada la sperimentazione delle composizioni in vetro al fine di trattare tumori inoperabili.
Questi interventi scientifici sono quelli che più sono riusciti a valorizzare il vetro in termini qualitativi e storici. Inoltre, hanno contribuito enormemente a esaltare il materiale sostenibile per eccellenza che sarà il protagonista del nostro futuro.
Per ulteriori informazioni sulle attività legate al vetro, e per consultare il database ufficiale su cui è possibile reperire le attività pianificate a livello locale, consultate il sito web www.IYOG2022.org!